Stimolate dall’idea di Sara che nel 2018
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Stimolate dall’idea di Sara Vezza, giovane imprenditrice agricola che nel 2018 istituì una borsa di studio per gli studenti dello IED Torino per creare un oggetto di design partendo dagli scarti della sua cantina (ReWineD®), abbiamo cercato di classificare e quantificare i nostri rifiuti, calcolarne l’impatto e immaginare una seconda vita sempre all’interno della nostra filiera. 
Con l’aiuto di docenti universitari, tecnici e creativi abbiamo affrontato la complessità dell’economia circolare legata al vino. E osservato i percorsi fatti da altre imprese in settori differenti dal nostro. 
E qualche passo avanti lo abbiamo fatto. 
riutilizzo
confronto
visione
call to action
ricerca
CARTA
Stiamo lavorando ad un progetto in partnership con COMIECO per realizzare scatole per bottiglie partendo esclusivamente dal riciclo dei nostri scarti. Naturalmente a Km 0, attivando cartiere e scatolifici che operano nella nostra zona e che dedicano particolare attenzione alla tutela dell’ambiente.
LINER
Abbiamo identificato una possibile soluzione: partecipare ad un progetto attivato da una multinazionale della carta che ha sede anche in Lombardia. Una start up finlandese, Cycle4green Ltd, ha messo a punto la tecnologia per riciclare questo materiale misto, carta-plastica, e produrre nuovamente etichette.
Per abbassare l’impatto dovuto al trasporto, occorrono grandi quantità di liner. Abbiamo calcolato che per arrivare ai quantitativi richiesti, occorrerebbero i liner che sono serviti a etichettare tutte le bottiglie di Barolo prodotte in un anno! Ma si sa, l’unione fa la forza: stiamo coinvolgendo tutti i sindaci delle aree vitivinicole delle Langhe e del Roero perché si attivino sia per consentirci la logistica della raccolta che per aiutarci a diffondere informazioni sull’iniziativa.  
PLASTICA
Abbiamo fatto un tentativo con un’azienda del nostro territorio che produce i vinplast, interfalda di plastica per lo stoccaggio del vino imbottigliato. Ma purtroppo senza successo. Ora stiamo lavorando con altre due aziende per capire se è possibile riciclare questa termoplastica per ottenere lo stesso film performante utilizzato per l’imballaggio.
TAPPI
Raccogliamo i tappi di sughero nelle nostre cantine, nei bar, nelle enoteche e nei ristoranti locali e li consegniamo alla cooperativa sociale Artimestieri di Boves, cittadina situata quasi all’imbocco di una delle valli del Cuneese. Lì i tappi vengono ridotti in granuli e trasformati in pannelli isolanti utilizzati in bio-edilizia.
SCARTI DI VENDEMMIA
Raspi, fecce e vinacce vengono già utilizzati in vari settori, dalla cosmetica alle aziende farmaceutiche, qualcuno addirittura per produrre carta o tessuti. Noi stiamo percorrendo un’altra strada: vogliamo capire se questi scarti possano essere trasformati in un diserbo naturale. Ci siamo rivolti ad una docente di chimica dell’Università di Torino e con lei ed alcuni suoi studenti stiamo procedendo per step.
SARMENTI
Questo materiale ligneo potrebbe anche essere utilizzato per alimentare impianti a biomasse. Percorreremo presto questa strada con un’azienda che fornisce energia al nostro territorio.
FOGLIE ROSSE
La vite, si sa, finita la vendemmia scolora. Non tutti i vitigni allo stesso modo, i nebbioli diventano gialli, i dolcetti arancio, le barbere bordeaux intenso. Abbiamo scoperto che queste ultime vengono utilizzate per produrre integratori naturali per favorire la funzionalità del microcircolo.
LACRIME DI VITE
È un modo romantico per definire la linfa che, all’inizio della primavera, sgorga dai tagli della potatura. Un tempo le venivano attribuiti poteri magici, certo è che quelle lacrime sono un concentrato di sostanze preziose utilizzate in cosmetica.
Credo nei tempi lunghi, credo nei lavori di ricerca che richiedono non poca umiltà ed altrettanta pazienza.
Troppi giocano con le cose serie.
Nuto Revelli, L’anello forte, Einaudi, 1985, Introduzione

COLLABORAZIONI

POLITECNICO DI TORINO

All’inizio di marzo 2021 abbiamo aderito all’invito di Unioncamere Piemonte ad essere coinvolte in un corso di Design Sistemico organizzato dal Politecnico di Torino insieme a Environment Park sulla piattaforma Circular Economy.
Il corso Open System del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, coordinato dalla professoressa Silvia Barbero, è rivolto a una settantina di studenti, la metà stranieri. Ha come obiettivo analizzare le fasi del processo produttivo e i flussi di materia in entrata e uscita delle aziende che hanno aderito al progetto, inserendo i dati in una visione olistica del territorio nel quale operano.
Per noi ha partecipato Noemi Conterno dell’azienda agricola Conterno Fantino. Qui al primo incontro con uno degli studenti e gli altri cinque collegati su Zoom.