L'anello forte

Siamo donne, lavoriamo nei vigneti e nelle cantine delle Langhe e del Roero, Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
…TUTTO COLPA DI MARIA!
 Maria Bianucci, giornalista milanese, classe 1955 e firma del Sole24Ore, arriva a Monforte nel 1998. Si inserisce subito nel tessuto sociale di questo piccolo paesino delle Langhe e con la sua sensibilità ed etica ecologica coinvolge la comunità su temi legati all’ambiente. Nel 2018, in collaborazione con i Barolo Boys (associazione di giovani barolisti-calciatori del paese) organizza un convegno: „L’altra metà d’la crota“ (che in dialetto piemontese significa cantina) dedicato alle donne di Langa. Non sono le cosiddette donne del vino ma sono mogli, madri o sorelle di barolisti celebri: sono donne che in silenzio, con tanta determinazione e costanza reggono le sorti delle aziende famigliari. Esse hanno la straordinaria capacità di sanare i conflitti (spesso intergenerazionali), oltre ad occuparsi di burocrazia, spedizioni, contabilità, investimenti, ecc. Nel 2020, grazie alle donne che hanno partecipato al convegno, nasce l’idea de „L’anello forte“, associazione fondata poi nel 2021 costituita da un gruppo di imprenditrici di Monforte d’Alba per un’economia circolare di comunità, mantenendo la memoria contadina che non ha mai sprecato nulla. Maria ci ha lasciate nel 2022. Il suo entusiasmo contagioso, che ci ha aiutato a maturare una coscienza ecologica, oggi ci sprona a portare avanti progetti ambientali per il futuro della comunità.

Laura Clerico 
Presidente
Silvia Pressenda
Vice Presidente
Cecilia Rocca
Segretario Generale
Isabel Oberlin
Tesoriere
Maria Bianucci
socia fondatrice
Mirella Manzone
socia fondatrice
Noemi Conterno
socia fondatrice
Tiziana Parusso
socia fondatrice
Giulia Poggi
socia fondatrice
Marta Alessandria
socia fondatrice
Alda Conterno
socia fondatrice
Lorena Sanso
socia fondatrice


Sara Vezza
socia fondatrice
Giuliana Viberti 
socia fondatrice


Il filo, o meglio il cerchio, attorno al quale nasce
L’anello forte è un imperativo:
smettiamo di buttare via tutto

Un gruppo di donne, impegnate in aziende vinicole delle Langhe, si mettono a ragionare sui loro scarti e su come potrebbero riutilizzarli. Partecipano ad un bando grazie all’aiuto di un incubatore di startup sociali. Non lo vincono ma lavorandoci sopra, riescono ad identificare criteri di selezione, obiettivi, alleanze, e a capire le modalità di riciclo e riuso. Esplorano le strade già percorse da altre aziende. Soprattutto comprendono la complessità dell’argomento.  
Incontrano persone che a vario titolo si occupano di riutilizzo di rifiuti e cominciano a progettare. Ma il virus SARS-CoV-2 ferma tutto, il loro progetto e il mondo intero. Il 2021 sembra l’anno della ripartenza, arrivano i vaccini, nuove speranze e nuovi progetti animano la vita politica e sociale. 
All’uscita dalla pandemia che ha cambiato gli orizzonti e la percezione della vita, dei rapporti sociali e del mondo, non facciamoci trovare impreparati come ha detto il premier Mario Draghi. Questo momento offre incredibili opportunità. Non solo di ripensare un modello di sviluppo ma di fare, di compiere azioni concrete che mettano fine allo spreco inaudito che ha caratterizzato gli ultimi decenni. 

smettiamo di buttare via tutto
e non buttiamo via nemmeno un momento come questo

L’economia contadina non ha mai previsto gli scarti.

Avete qualche idea per aiutarci?
Volete condividere i vostri successi in tema di economia circolare?