Scarti

In natura non esistono né disoccupati e neppure rifiuti.

Gunter Pauli, Blue Economy, Edizioni Ambiente, 2010

Gli scarti delle aziende vitivinicole sono sia organici, sia inorganici.
Quelli organici sono gli scarti della vendemmia: raspi, fecce, vinacce, con l’eccezione dei sarmenti che invece sono scarti di potatura. A questi aggiungiamo i tappi di sughero, che non sono un vero e proprio scarto nostro, se non quando stappiamo bottiglie per metterle in degustazione.
Quelli inorganici sono principalmente carta e cartone, liner, plastica termotrattata da imballo. Oltre ai contenitori dei prodotti che utilizziamo per trattare i nostri vigneti, che vengono considerati rifiuti speciali.

COSA NE FACCIAMO?

Raspi e vinacce vengono ceduti alle distillerie oppure sparsi tra i filari per il loro (modesto) potere fertilizzante. Mentre i sarmenti vengono meccanicamente spezzettati e lasciati sul terreno oppure raccolti e utilizzati per arricchire il compost o formare la pacciamatura di orti e giardini.

Smaltiamo secondo le disposizioni comunali tutti i rifiuti non organici e affidiamo a società autorizzate lo smaltimento dei contenitori di fitofarmaci.

IL NOSTRO OBIETTIVO NON È SMALTIRE MA RICICLARE E RIUSARE 

ORGANICI
Raspi
Vinacce
Fecce
RASPO

Il grappolo senza più acini. La prima operazione che viene fatta quando l’uva raccolta viene trasportata in cantina è la diraspatura, in genere meccanica, cioè la separazione del raspo dall’acino, che contemporaneamente viene pigiato. 
VINACCIA 

È la buccia dell’uva insieme ai vinaccioli. 
FECCIA 

Particelle di varia natura (lieviti esausti, tartrati, impurità) che si depositano sul fondo delle vasche d’acciaio al termine del processo di fermentazione.
TAPPI DI SUGHERO
Il sughero è un materiale naturale, leggero, idrorepellente e isolante. Ricopre il tronco e le radici di un tipo di quercia, la quercia da sughero, appunto. Si tratta di una pianta mediterranea che cresce su terreni poveri, richiede poca acqua e un clima caldo.
Le più estese sugherete si trovano in Portogallo, Paese che fornisce la metà di tutto il sughero prodotto nel mondo.
Il sughero viene utilizzato anche per produrre i tappi che assicurano un’ottima conservazione e un perfetto invecchiamento al vino. E sono interamente riciclabili.
LINER
Il liner è una carta siliconata sulla quale vengono arrotolate le etichette. La macchina preposta all’etichettatura delle bottiglie, srotola la bobina e al termine dell’operazione resta il rotolo di carta siliconata. Si tratta di un rifiuto considerato “speciale” e di difficile smaltimento.
PLASTICA
Quella che ci assilla è la plastica utilizzata per imballare le bottiglie vuote che ci consegnano le vetrerie. 
La sua classificazione è LDPE, è un polietilene a bassa densità. Si tratta di una materia termoplastica ottenuta da un unico polimero, il suo codice di riciclo è il 4.
CARTA
Carta e cartone sono rifiuti comuni. Nelle nostre cantine se ne accumulano grandi quantità. Nonostante la crescente digitalizzazione, stampiamo ancora moltissimi documenti: sia quelli emessi dalle nostre aziende, sia quelli che riceviamo.
Nei cartoni ci vengono consegnati tappi, capsule, etichette, bicchieri, toner, fogli di carta per stampanti, nastri adesivi per il confezionamento delle scatole nelle quali posiamo le bottiglie di vino, prodotti fitosanitari.